I principali KPI da monitorare per avere un magazzino efficiente

30 Novembre 2020
-

Avere un magazzino efficiente non significa solo garantire un flusso regolare di prodotti in entrata e in uscita dal magazzino, ma soprattutto raggiungere e mantenere prestazioni ottimali. Vediamo insieme i principali KPI da avere sempre sotto controllo.

Cos’è un KPI di magazzino e di logistica?

Gli indicatori chiave di performance (KPI) sono un valore misurabile legato ai principali obiettivi aziendali e sono importanti per stabilire obiettivi di profitto e di produzione a lungo termine.

Nel contesto specifico della logistica, il monitoraggio dei KPI di magazzino consente di trovare e dare priorità ai problemi all’interno del magazzino o del centro di distribuzione. Permettendo di esprimere le prestazioni misurate in modo numerico, i KPI permettono di:

  • Pianificare le attività e organizzare le risorse (sia personale che attrezzature) per gestire i flussi operativi;
  • Controllare l’andamento della logistica, la produttività e la qualità del servizio offerto, confrontandoli anche con periodi precedenti;
  • Identificare aspetti critici e opportunità strategiche per miglioramenti;
  • Prendere decisioni informate basate su dati oggettivi.

Ma quali sono i principali KPI da monitorare nella gestione dell’area logistica? Vediamoli insieme!

1. KPI di ricezione nel magazzino

La prima serie di KPI di magazzino da monitorare attentamente riguarda la fase di ricezione della merce, un passaggio cruciale per il buon funzionamento di un magazzino. In particolare, è fondamentale tenere sotto controllo diversi aspetti: l’impiego della forza lavoro, la precisione e la tempestività della consegna, i costi della manodopera e il tasso di resi degli ordini.

Per una gestione efficiente delle merci in entrata, è necessario tracciare il volume stoccato per dipendente all’ora. Questo indicatore fornisce una misura chiara della produttività del personale addetto alla ricezione. Oltre a questo, è importante monitorare il costo per voce di linea, che aiuta a identificare e gestire le spese relative a specifici articoli o categorie di prodotti.

Un altro elemento essenziale da considerare è l’accuratezza e la tempestività del trasporto in entrata. Questo KPI consente di valutare la precisione con cui le merci vengono consegnate e la rapidità del loro arrivo, fattori cruciali per mantenere un flusso operativo regolare e soddisfare le esigenze dei clienti.

Infine, i costi del lavoro associati alla ricezione rappresentano un aspetto da non trascurare. Monitorare questi costi permette di ottimizzare l’impiego della forza lavoro e ridurre le spese operative.

Utilizzare questi KPI in modo strategico può portare a significativi miglioramenti nelle relazioni con i fornitori, poiché una maggiore precisione e tempestività nelle consegne e favoriscono la fiducia reciproca e la collaborazione. Inoltre, questi indicatori di performance possono contribuire ad aumentare la produttività del personale, identificando aree di inefficienza e implementando misure correttive per ottimizzare le operazioni di ricezione, risultando in un aumento dell’efficienza di magazzino.

2. KPI di stoccaggio: indicatori sulle scorte

I KPI di gestione del magazzino si basano sulle attività inerenti allo stoccaggio delle merci e sono fondamentali per garantire l’efficienza e l’efficacia delle operazioni di magazzino. Tra i principali KPI da monitorare vi sono il fatturato delle scorte, il costo di trasporto e il valore medio delle merci stoccate.

Il fatturato delle scorte rappresenta la frequenza con cui l’inventario viene rinnovato in un determinato periodo di tempo. Questo indicatore di prestazione è essenziale per comprendere la velocità con cui i prodotti vengono venduti e sostituiti, fornendo una chiara visione del ritmo di vendita e del movimento delle merci. Un elevato fatturato delle scorte indica una buona gestione delle scorte, con una rotazione rapida che riduce il costo di stoccaggio e immagazzinamento e minimizza il rischio di obsolescenza.

Il costo di trasporto è un altro KPI cruciale, poiché include tutte le spese associate al movimento delle merci all’interno del magazzino e tra diversi punti di distribuzione. Monitorare questo costo permette di individuare eventuali inefficienze nei processi logistici e di implementare strategie per ridurre le spese, come ottimizzare i percorsi di trasporto, migliorare il carico dei mezzi e negoziare tariffe più vantaggiose con i fornitori di servizi logistici.

Il valore medio delle merci stoccate è un indicatore che riflette il capitale immobilizzato nelle scorte di magazzino. Tenere sotto controllo questo valore è fondamentale per evitare di avere eccessi di inventario, che possono comportare costi elevati di stoccaggio e deterioramento delle merci. Un valore medio bilanciato delle merci stoccate indica una gestione efficiente delle scorte, con un equilibrio tra domanda e offerta che ottimizza l’uso dello spazio di magazzino e riduce i costi operativi.

In sintesi, questi KPI forniscono una visione completa della gestione delle scorte e aiutano a identificare aree di miglioramento e valutare l’efficienza del magazzino, permettendo di ottimizzare le operazioni di magazzino, ridurre i costi e aumentare la soddisfazione del cliente attraverso una gestione più efficiente e reattiva delle merci stoccate.

3. KPI di raccolta e imballaggio: ottimizzare prelievi e ordini 

I KPI di prelievo e imballaggio comprendono una serie di indicatori chiave di prestazione usati per valutare e ottimizzare le attività operative legate alla preparazione degli ordini all’interno di un magazzino.
Questi KPI includono il numero medio di articoli prelevati per dipendente, il valore totale dei prelievi e la loro media, i costi della manodopera impiegata, il costo dell’imballaggio e i tempi di completamento dell’ordine.

Il numero medio di articoli prelevati per dipendente è fondamentale per misurare la produttività del personale addetto al picking. Un alto numero medio indica un buon livello di produttività, mentre un numero basso può segnalare la necessità di migliorare i processi di picking o di fornire ulteriore formazione ai dipendenti.

Il valore totale dei prelievi e la loro media aiutano a comprendere l’entità economica delle operazioni di picking. Monitorare il valore totale dei prelievi offre una visione d’insieme del volume delle merci movimentate, mentre la media dei prelievi fornisce informazioni sulla distribuzione del valore degli ordini ed aiuta ad individuare eventuali inefficienze nella gestione.

I costi della manodopera impiegata riflettono l’investimento necessario per completare le operazioni di prelievo e imballaggio. Tenere sotto controllo questi costi consente di individuare aree di inefficienza e di migliorare la produttività del personale, riducendo così le spese operative.

Il costo dell’imballaggio include tutte le spese relative ai materiali utilizzati per confezionare gli ordini. Monitorare questo costo è fondamentale per garantire un imballaggio adeguato e sicuro, ma anche economicamente sostenibile. Ridurre i costi dell’imballaggio senza compromettere la qualità può portare a risparmi significativi.

Infine, i tempi di completamento dell’ordine sono essenziali per valutare la rapidità con cui gli ordini vengono preparati e spediti. Tempi di completamento rapidi indicano un processo efficiente e reattivo, capace di soddisfare le esigenze dei clienti tempestivamente, assicurando la qualità dell’intera catena logistica.

In sintesi, i KPI di prelievo e imballaggio forniscono una visione dettagliata delle attività operative legate alla preparazione degli ordini. Monitorare attentamente questi indicatori consente di identificare aree di miglioramento, ottimizzare l’uso delle risorse e garantire un elevato livello di servizio ai clienti, contribuendo al successo complessivo delle operazioni di magazzino.

4. KPI di spedizione: fondamentali per l’efficienza di magazzino

I KPI di spedizione si concentrano sul numero totale di articoli spediti rispetto al numero previsto di articoli da spedire. Questo KPI si ottiene dividendo il numero totale di ordini spediti per il numero di spedizioni previste: il risultato auspicabile è il più possibile vicino a 1.

I KPI di spedizione si concentrano principalmente sul numero totale di articoli spediti rispetto al numero previsto di articoli da spedire. Questo KPI si calcola dividendo il numero totale di ordini effettivamente spediti per il numero di spedizioni previste. L’obiettivo di questo indicatore è ottenere un risultato il più possibile vicino a 1, il che indicherebbe che tutte le spedizioni previste sono state effettivamente realizzate.

Un valore vicino a 1 ci dice che il nostro processo di spedizione è efficiente e affidabile, e riesce a soddisfare le previsioni di spedizione senza significative discrepanze. Al contrario, un valore significativamente inferiore a 1 potrebbe indicare problemi operativi, come ritardi nelle spedizioni, errori nella preparazione degli ordini, o problemi logistici che impediscono di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Analizzare le cause di eventuali discrepanze tra articoli spediti e articoli previsti può fornire preziose informazioni per perfezionare la gestione dell’inventario e la pianificazione delle spedizioni future.

5. KPI della logistica inversa: monitoraggio dei resi

I KPI della logistica inversa sono quelli che ruotano intorno ai resi e alla gestione delle restituzioni. Sebbene esistano diversi KPI inversi, il più importante è il tasso di reso, che viene calcolato dividendo il numero di unità restituite per il numero totale di unità vendute. Questo KPI fornisce una misura chiara della percentuale di prodotti che i clienti decidono di restituire dopo l’acquisto.

Un aumento del tasso di reso può suggerire diversi possibili problemi con un prodotto. Ad esempio, potrebbe indicare difetti di fabbricazione, problemi di qualità, o una discrepanza tra le aspettative del cliente e la realtà del prodotto ricevuto. Inoltre, un alto tasso di reso potrebbe essere il segnale di un problema con le descrizioni dei prodotti o con le immagini fornite al momento dell’acquisto, che possono indurre in errore i clienti.

Monitorare attentamente il tasso di reso è cruciale per identificare e affrontare queste problematiche. Un’analisi approfondita delle cause alla base dei resi può aiutare le aziende a implementare miglioramenti nei processi di produzione, nelle descrizioni dei prodotti, e nel servizio clienti, riducendo così il tasso di reso e migliorando la soddisfazione complessiva dei clienti.

Oltre al tasso di reso, altri KPI della logistica inversa possono includere il tempo medio di gestione dei resi, il costo associato alla gestione dei resi e la percentuale di prodotti restituiti che possono essere reintegrati nel magazzino per essere rivenduti. Questi indicatori offrono una visione completa dell’efficienza e dell’efficacia del processo di logistica inversa, permettendo alle aziende di ottimizzare la gestione dei resi e di minimizzare i costi associati.

6. Accuratezza dell’inventario: gestione del magazzino efficiente

L’accuratezza dell’inventario è una misura fondamentale per valutare la precisione con cui l’inventario registrato nel database corrisponde all’inventario reale presente nel magazzino.
Questo KPI viene calcolato dividendo il conteggio dell’inventario del database per il conteggio dell’inventario fisico effettuato durante gli inventari periodici.

Se entrambi i conteggi sono accurati e identici, il risultato dovrebbe essere uguale a 1.

Un valore di accuratezza dell’inventario pari a 1 indica che i dati registrati nel sistema gestionale riflettono perfettamente la realtà del magazzino. Questo è uno dei segnali della salute di un magazzino e di una gestione dell’inventario efficiente e affidabile, che facilita la pianificazione delle scorte, la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse.

Se l’accuratezza dell’inventario è inferiore a 1 questo ci dice che vi è la presenza di discrepanze tra l’inventario registrato e quello reale. Queste discrepanze possono essere causate da vari fattori, come errori di registrazione, furti, danni non registrati, o processi di aggiornamento del database non tempestivi. Identificare e correggere queste discrepanze è essenziale per migliorare la gestione delle scorte e garantire che i dati del sistema siano affidabili.

Monitorare regolarmente l’accuratezza dell’inventario aiuta a individuare aree critiche e a implementare misure correttive, come l’adozione di sistemi di tracciabilità più avanzati, la formazione del personale addetto alla gestione dell’inventario e l’ottimizzazione delle procedure di registrazione e controllo.

7. KPI delle attrezzature: misurare non solo l’inventario

Le attrezzature devono essere monitorate per garantire il massimo della sicurezza e i corretti tempi di funzionamento fino alla successiva manutenzione programmata. Questo si calcola dividendo il tempo per il quale la macchina è stata usata dall’ultima manutenzione per il tempo medio tra una manutenzione e l’altra. Il risultato mostra quanto tempo le attrezzature possono funzionare prima che la manutenzione sia richiesta.

Rivolgiti ai professionisti della logistica e  l’efficienza di magazzino

Avere sotto controllo le performance di magazzino ti consente quindi di intervenire tempestivamente per migliorarne l’efficienza. Di Massa Srl è al tuo fianco per supportarti nell’individuazione di eventuali criticità della tua area logistica e per ottimizzare il flusso di lavoro, garantendo risultati concreti e un aumento della marginalità.

Contattaci per scoprire quello che possiamo fare per il tuo magazzino!

Richiedi subito maggiorni informazioni Richiedi subito maggiorni informazioni

    I principali KPI da monitorare per avere un magazzino efficiente
    Leggi anche